Cosa distingue un buon libro da un grande libro? Il secondo lo apri a caso, leggi e trovi una descrizione di un paesaggio o di un luogo, di uno stato d’animo o di una sensazione, di un dialogo o di un pensiero, che ti incantano e ti ammaliano. In questo romanzo che si può anche definire storico perché ricostruisce, pur ricorrendo a nomi di fantasia, gli avvenimenti seguiti alla caduta nel 1945 del governo resistenziale di Parri e l’avvento al potere di Alcide De Gasperi, l’autore, che era a Roma in qualità di direttore dell’Italia Libera, il giornale del partito di Parri, descrive in modo sublime, la fine di un’illusione. Il romanzo è ambientato in soli tre giorni nei sotterranei ove aveva sede il giornale, nelle fumose stanze del potere dove si consumavano tradimenti e vendette, nei semidistrutti e tetri palazzi romani dove la vita pian piano ripartiva dopo la guerra. Ci sono delle descrizioni, come quella sui ministeri, “mondo sconosciuto, sotterraneo ed infernale” che sono inarrivabili e forse anche ancora attuali come ancora attuali sono le considerazioni sui politici “che hanno fatto rinascere vecchi partiti, vecchie idee, vecchi pregiudizi e vecchie contese e che si agitano lì attorno e diventano sempre più incomprensibili”. Irresistibile anche la suddivisione dei cittadini in due categorie: i Luigini ed i Contadini. Insomma un libro da leggere anche per capire il presente.