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Odi / Orazio ; scelte e tradotte da Guido Ceronetti
Milano : Adelphi, 2018
Piccola biblioteca ; 724
Abstract: L'amore per Orazio e il desiderio di tradurlo accompagnano Guido Ceronetti sin da quando, diciottenne, si cimentava in versioni oggi «ripudiatissime». L'Orazio interruptus viene poi ripreso al principio degli anni Ottanta col progetto, mai realizzato, di una piccola edizione concepita come prima tappa di un «viaggio ascetico verso il puro non-essere, lo spogliarsi d'ogni illusione e farsi 'jivanmukta' in compagnia di Orazio». Per Ceronetti, infatti, Orazio è lontano mille miglia dal poeta sondato e scrutato dalla filologia classica: il suo stile non è fredda accademia augustea, semmai «contrazione della vita, mediante l'impegno della parola», il che esige «tutto il fuoco della passione rivolto ad un fine che la contraria» - fuoco contratto, dunque. E a lui ancor meglio che a Kavafis si attaglia quel che diceva la Yourcenar: «Siamo così abituati a vedere nella saggezza un residuo delle passioni spente, che fatichiamo a riconoscere in lei la forma più dura, più condensata dell'Ardore, la particella aurea nata dal fuoco, e non la cenere». Dopo più di trent'anni il viaggio attraverso il «deserto fiorito» di Orazio ha preso la forma di ventotto traduzioni, che bastano a metterci di fronte a qualcosa di totalmente imprevisto: malgrado la sua fama ininterrotta, del più classico dei classici ci era sinora sfuggita l'anima segreta.
Milano : Mondadori, 2017
Oscar classici ; 106
26. ed.
Milano : BUR Rizzoli, 2017
BUR classici greci e latini
Abstract: "La congiura di Catilina" è la storia del tentativo di Liucioi Sergio Catilina, nobile depravato e privo di scrupoli, forse "ispirato" dallo stesso Cesare, di sovvertire l'ordinamento repubblicano a Roma. Questo controverso episodio è certo esposto in modo tendenzioso, ma ha il pregio di essere narrato con un periodare serrato e vibrante, ricco di antitesi e spaziature, che affascina alla lettura. Sallustio esercitò influenze profonde sugli storici successivi sia per la peculiare scrittura sia per la sua concezione della storiografia; non solo cronaca di fatti ma ricerca delle loro cause.
Santarcangelo di Romagna : RL, 2017
Abstract: Il Laelius de amicitia, fortunatissimo dialogo ciceroniano risalente al 44 a.C. e dedicato ad Attico, s'immagina condotto da tre illustri interlocutori, Fannio, Scevola e Lelio, che disquisiscono sul tema dell'amicizia: cos'è, da cosa nasce e a quali fini tende. Mentre l'amicizia per i Romani è innanzitutto la creazione di legami personali a scopo di sostegno politico, la tesi di Cicerone espressa per bocca di Lelio, e ispirata soprattutto a fonti di orientamento platonico e storico, è assai innovativa: la vera amicizia è un sentimento del tutto disinteressato, un rapporto insostituibile che, dopo la sapienza, rappresenta il massimo bene cui l'uomo possa aspirare. Sforzandosi di allargare la base sociale dell'amicizia al di là della ristretta cerchia della nobilitas, ponendo come sue fondamenta valori come virtus e probitas, l'amicizia viene sdoganata dall'ambito esclusivamente politico per diventare una sorta di spinta al miglioramento individuale.
Ermafrodito / il Panormita ; a cura di Nicola Gardini
Torino : Einaudi, 2017
Collezione di poesia ; 448
Abstract: "Trascendendo il suo tempo, Beccadelli continua a insegnare al mondo che la letteratura è stata - e ancora può essere - il solo modo per parlare degli istinti; che la letteratura ammette nello spazio del sociale le inclinazioni di ciascuno, anche le più difficili da comprendere e da definire sul piano della morale, a cominciare dal sesso. Non si sottolineerà mai abbastanza che la poesia e la prosa per secoli hanno svolto il compito di rappresentare la diversità e l'eccezione e di affermarle, se non come alternative, si come realtà possibili. L'"Ermafrodito", ispirato o no che sia da vicende dell'autore, dice quegli amori e quegli affetti che nessun altro può o vuole dire, se non nella forma del rifiuto. È, a suo modo, una rivendicazione. Qualunque rivendicazione, alla fine, non è che un appello alla dignità assoluta della parola umana. Solo cosi, al livello superiore della formulazione linguistica, ben oltre il preteso spazio della biografia (che chissà poi cos'è), arte e vita diventano una cosa, e la verità si identifica non con il verbale dei peccati personali, ma con la libertà di tutti." (dall'Introduzione di Nicola Gardini)
Albignasego : Proget, 2016
Abstract: Il volume Cantiamo Torreglia intende riscoprire la poesia del Tommaseo e attraverso di essa proporre un’esperienza di incontro con il paesaggio euganeo tra natura e letteratura. L’opera è composta da diversi elementi intrecciati tra loro: a) il testo originale latino della poesia, la traduzione italiana filologica, il commento alla poesia a cura di P. Paradisi; b) una traduzione italiana poetica a cura di G. Zamarin e M. Boschi; c) le fotografie di Torreglia e dei Colli Euganei (di G. Canello) disposte - a commento della poesia - in un itinerario esperienziale storicoletterario a Torreglia, illustrato anche da 2 mappe
De brevitate vitae / Seneca ; a cura di Tommaso Gazzarri
Milano : Oscar Mondadori, 2016
Oscar classici ; 41
Abstract: Tra i dialoghi filosofici più famosi di Seneca, il De brevitate vitae venne composto probabilmente tra il 49 e il 55 d.C. ed è dedicato a Paolino, da identificarsi forse con il suocero del filosofo: un uomo dunque sufficientemente maturo per comprendere e apprezzare la profondità del messaggio senecano. Il tema trattato è di quelli che rimangono di perenne attualità: la fugacità del tempo e la brevità della vita. Che però, sostiene Seneca, appare tale solo a chi, non sapendone afferrare la vera essenza, si disperde in mille futili occupazioni. Di fronte a questa massa di occupati, assediati dalle proprie inutili attività, Seneca propone il suo modello umano, il saggio che si dedica all'otium, vivendo in prima persona l'alternativa etica alla società violenta dell'epoca neroniana e trovando nella riflessione filosofica il metodo per ristabilire l'equilibrio morale e recuperare la salute dello spirito; la conoscenza di sé diventa così il punto di partenza per dare un significato nuovo al proprio agire nel mondo e al suo valore sociale. Riappropriarsi del proprio tempo vuol dire dunque rivendicare con forza il diritto di riappropriarsi di se stessi, esercitando la forma più alta di libertà, di esperienza culturale e intellettuale, di una socialità che affratella gli uomini.
Milano : Mondadori, 2016
Oscar classici ; 79
Satiricon / Petronio ; traduzione di Piero Chiara ; introduzione di Federico Roncoroni
30. ristampa
Milano : Mondadori, 2016
Abstract: Giuntoci in forma lacunosa, il Satiricon racconta le vicissitudini del giovane Encolpio, del suo amante Gitone e dell'ambiguo amico Ascilto. Tra orge sacre e profane in templi e lupanari, banchetti infiniti - proverbiale la cena a casa del volgare liberto Trimalcione - e disquisizioni letterarie, il Satiricon si presenta come un vero e proprio romanzo realista per l'aderenza ai fatti della vita quotidiana e la descrizione precisa dell'ambiente e dell'epoca. La traduzione di Piero Chiara permette di rivivere in termini narrativi attuali una galleria di personaggi grandiosi e insieme infami, ma soprattutto autentici, oggi come nel I secolo d.C.
Milano : Bilioteca universale Rizzoli, 1996
Classici greci e latini
Abstract: Un Seneca feroce, cinico e irridente, lontano dalla seriosa gravità del filosofo, inaspettato per chi lo conosce solo dalle Lettere a Lucilio o dai Dialoghi. L'Apocolocyntosis, l'unica opera di satira politica a noi giunta dall'antichità, bizzarra mescolanza di prosa e poesia, parodia di generi alti e punte di accesa volgarità, racconta il destino ultraterreno del defunto Claudio: non apoteosi, come da prassi per gli imperatori morti, ma apocolocyntosis, cioè inzuccamento, il processo postumo in cielo e la condanna a giocare a dadi con un bossolo forato. Il tutto scritto con una ferocia e un astio che la rendono una delle pagine più inquietanti del rapporto spesso tragico tra il potere e gli intellettuali. Rossana Mugellesi esplora nell'introduzione le particolarità dell'Apocolocyntosis e della satira menippea, genere di cui l'operetta è l'unico esempio superstite.
Le metamorfosi, o L'asino d'oro / Apuleio ; a cura di Alessandro Fo
Torino : Einaudi, 2015
6. ed
Milano : BUR, 2015
BUR. Classici greci e latini
Abstract: Perché i secoli passati erano fertili di grandi talenti oratori, mentre il presente ne è quasi del tutto privo? Questa domanda è lo spunto del "Dialogo sull'oratoria", in cui i più brillanti oratori della fine del I secolo d.C. si interrogano sullo stato dell'eloquenza e sui motivi del suo declino nella Roma del loro tempo. Nell'analisi lucida e disincantata di Tacito la risposta è desolatamente chiara: solo in una libera competizione politica l'eloquenza trova materia che la alimenti. Il regime imperiale, che pure ha dato ordine e tranquillità al mondo, soffoca il libero dibattito e spegne, inevitabilmente, l'arte oratoria. Il prezzo della pace è il silenzio. Luciano Lenaz analizza nell'introduzione le tematiche del dialogo e la sua travagliata storia testuale e dà conto delle ricerche su quest'opera tanto affascinante quanto ricca di problemi.
La guerra gallica / Gaio Giulio Cesare ; [introduzione, traduzione e note di Franco Manzoni]
4. ed
Milano : Mursia, 2015
GUM
Chronicon Bellunense (1383-1412) / Clemente Miari ; a cura e con un saggio di Matteo Melchiorre
Roma : Viella, 2015
Fonti per la storia della terraferma veneta ; 29
Milano : Paragon, 2015
Fa parte di: [Amadeus compact disc]
Abstract: Domenica 27 Giugno 2009 ha avuto luogo la prima esecuzione moderna de la Missa de Beata Virgine, dall'antico manoscritto ritrovato del cantore papale Ghiselin Dankerts. I cantori, dieci tra tenori controtenori e bassi, sono riusciti a rendere materia viva parole antiche di ringraziamento e laude sotto la direzione del maestro Marco Mencoboni.
Edipo Re / Sofocle ; Introduzione di Franzo Rella ; Traduzione e cura di Laura Correale
17. ed
Milano : Feltrinelli, 2014
Abstract: Fin dall'antichità l'Edipo re di Sofocle è stata considerata la tragedia per eccellenza. C'è in essa l'ansia della conoscenza e, al contempo, la coscienza di quanto difficile sia conoscere. Anche Edipo, che pure ha risolto l'enigma della Sfinge, deve spingersi oltre i limiti per poter dare un senso compiuto ai mille indizi che alludono al sapere, ma che ancora non sono conoscenza. Ed è proprio per aver sfidato questi limiti che egli incontra una sofferenza infinita, tanto che Nietzsche ha potuto scrivere di lui: Edipo è l'uomo che più ha sofferto, per questo egli ha svelato l'enigma dell'uomo. All'Edipo re si sono rifatti via via Seneca, Stazio, Corneille, Voltaire, Hegel, Hòlderlin e, nel nostro secolo, Hofmannsthal, Gide, Cocteau, Pasolini. Ma la lettura più inquietante rimane quella di Freud, che ha fatto, ancora una volta, di Edipo il paradigma del destino umano. Introduzione di Franco Rella.
La favola di Amore e Psiche / Apuleio ; a cura di Alessandro Fo
Torino : Einaudi, 2014
ET classici
Abstract: C'era una volta un re, con tre figlie bellissime. Una di loro, Psiche, era tanto bella da suscitare addirittura l'invidia di Venere. Per punirla, la dea chiese ad Amore, il proprio figlio, di farla innamorare dell'ultimo degli ultimi. Ma a innamorarsi di Psiche fu lo stesso Amore, che, dopo averla conquistata, la portò a vivere nel suo meraviglioso palazzo. A una condizione: che la loro unione si celebrasse sempre nelle tenebre. Finché una notte Psiche decise di sapere chi fosse davvero quel misterioso amante... Un racconto senza tempo, una storia immortale di passione tra dèi e uomini.
Milano : Paragon, 2014
Fa parte di: [Amadeus compact disc]
Le metamorfosi di Ovidio / [traduzione di] Vittorio Sermonti
Milano : Rizzoli, 2014
Abstract: Che cos'hanno da dire all'uomo del ventunesimo secolo le storie di Narciso che si consuma nell'amore di sé, di Aracne ragnificata per la propria superbia, di Dafne trasformata in alloro per sottrarsi alle brame di Apollo, di Mirra innamorata di suo padre e Bìblide di suo fratello, di Progne e di Medea che, assetate di vendetta, si fanno assassine dei propri figli? Perché dovrebbero interessargli "due alluvioni universali, una trentina di stupri e quasi altrettanti stupri mancati, più di un caso di transessualità, tre incesti e due tentati incesti, circa sedici fiumi innamorati, quattro isole e otto cani che cominciano con la lettera 'L'... per non dire delle centinaia di alberificazioni, uccellificazioni, pietrificazioni, stellificazioni che si tamponano, si abbinano, si contaminano, si mescolano, si inquinano senza pudore" nelle Metamorfosi di Ovidio? Per rispondersi, l'uomo del ventunesimo secolo farà bene a sgranare gli occhi su questo libro e affacciarsi su una incredibile raffica di mutazioni, "scandite da scarti di timbro, aritmie, modulazioni, tracciate talora da un'ironia micidiale, sull'orlo talora del gossip; dove però ad ogni passo può spalancarsi il crepaccio della tragedia". Se saprà riconoscersi nel "delicato nonsenso" di essere sempre chi è diventando continuamente un altro, e nel suo segreto bisogno di incantesimi e di mostri, si potrà permettere la libertà di perdersi fra gli esametri di questo libro, lasciandosi accompagnare dalla traduzione di Vittorio Sermonti.
La vecchiaia / Cicerone ; traduzione a cura di Oscar Fuà
Milano : Feltrinelli, 2013
Universale economica. Classici ; 2266
Abstract: Con questa operetta, composta all'inizio del 44 a.C., immediatamente prima dell'uccisione di Cesare, Cicerone, in un periodo per lui pieno di amarezze familiari e politiche, avverte il bisogno di consolare se stesso, ormai sessantaduenne, nonché Attico, destinatario dello scritto, di pochi anni più anziano. O, meglio, mira a indicare ai romani di quale dignitas e auctoritas la vecchiaia possa essere ancora garante. Per ottenere lo scopo, Cicerone sceglie a portavoce Catone, ottantaquattrenne protagonista del dialogo, figura di intatta autorevolezza e di forte prestigio politico. Ma il Catone del De senectute è diverso dal personaggio che la storia ci ha consegnato. È un Catone idealizzato, deformato, rappresentato vicino al circolo scipionico, con una decisa caratterizzazione filosofica e, addirittura, capace di considerare il bello prima dell'utile. L'operetta presenta anche una ricca rassegna di exempla scelti tra i grandi personaggi del mondo greco e, soprattutto, dell'eroico passato romano, risultando, in tal modo, non più un semplice trattato teorico sulla vecchiaia, ma un concreto strumento di propaganda politica.