Il primo maggio è una festività internazionale, nota come “Festa del Lavoro” o “Festa dei lavoratori”. La scelta di questa data, per la ricorrenza, è dovuta principalmente a un fatto capitato a Chicago nel 1886: in tutto il paese i lavoratori scioperarono in massa per esigere l’applicazione su tutto il territorio degli Stati Uniti di una legge, applicata 19 anni prima in Illinois, che limitava la durata della giornata lavorativa a otto ore. A Chicago, però, la polizia sparò sui manifestanti, uccidendone due e ferendone alcuni; nei giorni seguenti ci furono ulteriori scontri, culminati con la bomba di Haymarket: qui trovate alcune risorse digitalizzate dalla New York Public Library.
In tempi relativamente brevi la notizia si diffuse anche in tutta Europa, diventando oggetto di discussione tra gli anarchici e i socialisti: alla Seconda Internazionale di Parigi, nel 1889, la questione venne ufficializzata e, in Italia, nel 1890 il periodico di Forlì “La rivendicazione” proponeva un articolo di cui vi proponiamo l’incipit:
“Il primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d’ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento. Nei Congressi di Parigi, ai quali pure noi prendemmo parte, fu deliberato che in tutto il mondo dovesse nascere un’agitazione seria, ponderatissima, per la giornata legale di 8 ore di lavoro: e che questa avesse principio col 1° Maggio prossimo venturo.”
Tuttavia, benché le intenzioni e le manifestazioni ci fossero, come testimoniato dal filmato Grandiosa manifestazione per il primo maggio 1913 ad Andria (importante anche per essere uno dei primissimi filmati ad essere stato girato in Puglia), non sarà un percorso particolarmente rapido quello che vedrà riconoscere ai lavoratori una giornata lavorativa di otto ore. Soltanto nel 1923, infatti, con il Regio Decreto 692 15 marzo 1923 (Gazzetta Ufficiale, serie storica), si stabilisce che la giornata lavorativa non potrà superare le 8 ore al giorno, o comunque le 48 ore settimanali.
Con l’avvento del Fascismo, però, il regime si appropria di una celebrazione antagonista, spostandone la celebrazione dal 1 maggio al 21 aprile, in concomitanza con i natali di Roma: Natale di Roma/ La festa del lavoro La promulgazione della Carta del Lavoro. Con la fine della guerra però la festività viene ripristinata al primo maggio.
Fu nel 1947 che ritornò alle cronache la data del primo maggio, a causa di un avvenimento tragico: la strage di Portella della ginestra, di cui vi proponiamo questo documentario messo a disposizione da Rai Cultura: Portella della Ginestra - Storia. Di questo avvenimento è disponibile della documentazione reperibile online Le stragi del 47 nei rapporti di polizia, e anche delle notizie relative ai documenti conservati presso gli Archivi di Stato, nel portale del Sistema Archivistico Nazionale dedicato alla memoria delle stragi italiane: La strage di Portella della Ginestra. Sempre insieme a Rai Cultura vi proponiamo questa breve galleria fotografica, con i fatti più salienti del Primo maggio in Italia e, per ripercorrerne la storia, gli snodi principali di questo percorso, in alcuni documentari:
Questo giorno è un momento per ricordare tutti questi eventi, spesso tragici, che hanno accompagnato la nostra storia, ed è un’occasione per riflettere anche su quali sono le condizioni di lavoro odierne. Evento tipico e ricorrente, dal 1990, è il concerto del primo maggio in piazza San Giovanni in Laterano a Roma.