La domanda di acqua è in costante aumento per la crescita della popolazione, il cambiamento dei modelli di consumo e lo sviluppo socioeconomico. Dagli anni '80 è cresciuta dell'1 per cento all'anno e nel 2050 avrà superato il 20-30 per cento dell'utilizzo attuale. Questa crescita della domanda, insieme ai cambiamenti climatici, contribuiranno ad accrescere i livelli di stress idrico mondiali. Impariamo ad usarla con consapevolezza!

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Trovati 3 documenti.

Il libro blu dello spreco in Italia
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Libri Moderni

Il libro blu dello spreco in Italia : l'acqua / a cura di Andrea Segrè e Luca Falasconi

Milano : Ambiente, 2012

Tascabili dell'ambiente ; 16

Abstract: Ogni giorno utilizziamo grandi quantità di acqua per bere, cucinare e lavare, ma quella che impieghiamo, in modo indiretto, per produrre il cibo di cui ci nutriamo è molta di più. Dietro ai pasti che consumiamo quotidianamente ci sono enormi quantità di acqua: circa 3.600 litri per un'alimentazione a base di carne e 2.300 litri per una dieta vegetariana. Fino a quando il cibo che produciamo serve per sfamarci, tutto - o quasi - può trovare una giustificazione, ma possiamo dire la stessa cosa quando utilizziamo acqua per produrre cibo che, per mere ragioni commerciali, non raggiungerà mai la nostra tavola? Buttare via 200 grammi di carne rossa equivale a sprecare 3.000 litri di acqua che sono stati impiegati principalmente per nutrire l'animale; gettare una tazzina di caffè è come buttare in pattumiera 140 litri di acqua. Un vero spreco nello spreco. "Il libro blu dello spreco in Italia: l'acqua", rapporto a cura di Last Minute Market realizzato nell'ambito della campagna "Un anno contro lo spreco", propone un'analisi documentata, dettagliata e aggiornata per fare chiarezza e spronarci a cambiare i nostri stili di vita e di consumo

Ambiente Italia 2012
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Libri Moderni

Ambiente Italia 2012 : acqua: bene comune, responsabilità di tutti / a cura di Duccio Bianchi e Giulio Conti

Milano : Ambiente, copyr. 2012

Annuari. - Ambiente

Abstract: Il 2011 è stato in Italia l'anno della vittoria del sì al referendum sull'acqua, e questa vittoria ha avuto il grande merito di riaccendere l'attenzione sui "beni comuni". Non a caso il rapporto "Ambiente Italia 2012" è dedicato al più prezioso di questi beni, l'acqua. Un tema molto articolato che implica la necessità di considerare in connessione i diversi aspetti che lo compongono: la quantità e la qualità, gli usi della risorsa e la tutela degli ecosistemi, la riduzione del rischio idrogeologico e la riqualificazione del paesaggio. Come di consueto "Ambiente Italia 2012" presenta anche un'ampia rassegna di indicatori aggiornati sulla situazione ambientale del nostro paese. Gli esperti che hanno contribuito al rapporto di quest'anno ci permettono di trattare l'argomento nella sua complessità e di delineare un quadro chiaro: dove siamo ora e quale direzione è necessario prendere. Al lettore, infatti, apparirà chiaro che le cose da fare non si limitano a ridefinire gli assetti proprietari degli enti di gestione o a riformare i meccanismi di finanziamento del servizio idrico, ma abbracciano le politiche agricole e quelle industriali, le politiche territoriali in senso ampio e quelle urbanistiche e di difesa del suolo in particolare. Si tratta di un cambiamento profondo che richiederà una riforma normativa articolata e anche un cambiamento delle nostre coscienze

Salvare  l' acqua
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Libri Moderni

Jampaglia, Claudio - Molinari, Emilio

Salvare l' acqua : contro la privatizzazione dell'acqua in Italia / Claudio Jampaglia, Emilio Molinari

Milano : Feltrinelli, 2010

Serie bianca

Abstract: Anche in Italia c'è un'emergenza che riguarda l'acqua, ormai al centro di precise strategie volte a privatizzarla, sia da parte di regioni "rosse" come la Toscana sia dal governo, come testimonia il recente "decreto Ronchi". Contro questa situazione che vuole trarre profitto da una risorsa vitale, in Italia da molti anni si sono mobilitati movimenti e associazioni che, nate nel solco dell'ambientalismo, fanno politica dal basso. Negli ultimi anni hanno continuato a incalzare le istituzioni sul territorio per inserire negli statuti comunali la definizione dell'acqua come bene comune. Ora, l'ultima sfida, si chiama referendum abrogativo. Le mobilitazioni popolari emerse in questi anni attraversano gli schieramenti politici consolidati: dalla Sicilia dove centinaia di amministratori locali si alleano per "salvare l'acqua" ai parroci del Sud che aprono le parrocchie ai movimenti, alla Pianura padana dove alleanze inedite di comuni leghisti e di centrosinistra combattono insieme le decisioni varate dal governo di centrodestra. Gli autori hanno girato l'Italia in questi anni raccogliendo storie e interviste, spulciando i bilanci delle "aziende idriche", per infine scoprire che la "liberalizzazione dell'acqua" è solamente un grandissimo inganno che si tradurrà in un danno alle tasche e ai diritti dei cittadini.